mercoledì 23 ottobre 2013

Nel mondo dei simboli: l'Acqua



Proseguiamo il nostro viaggio di scoperta ed esplorazione delle risonanze profonde che i simboli portano nella nostra vita e proviamo ad approfondire la ricchezza che è contenuta nell’elemento Acqua. 

Percorriamo insieme il suo territorio in questo momento, proprio perché all’autunno è collegata simbolicamente, così come è connessa alla direzione dell’ovest, del sole calmo che tramonta e ci conduce nel campo di ciò che è oscuro e profondo, lunare e nascosto nelle ombre. Come elemento passivo e femminile ci porta in dono la calma e la temperanza. 

La preziosità dell’acqua è infinita e grande è la sua generosità, noi stessi siamo acqua per una grande parte come lo è il pianeta in cui viviamo.
Nel nostro corpo energetico il secondo chakra, la zona del corpo appena sopra il pube, è collegato all’elemento acqua e a tutti i suoi doni. Quando desiderate meditare su questo centro fatevi accompagnare dal suono cristallino di una cascata o dallo scorrere di un ruscello.  
Il significato simbolico dell’acqua si interseca con tre fondamentali aree comuni a tradizioni diverse, lontane nello spazio e nel tempo, che la considerano sorgente della vita, mezzo di purificazione e agente di rigenerazione, questi significati di base vengono declinati in moltissime sfumature in diversi miti e rituali.
Ecco un mito polinesiano sulla Creazione.
“All’inizio non c’erano che le acque primordiali immerse nelle tenebre cosmiche. Dall’immensità dello spazio dove si trovava, Io, il dio supremo, espresse il desiderio di uscire dal suo riposo. Subito apparve la luce.
Poi egli riprese: "Che le acque si separino! Che i cieli si formino! Che la terra sia!" 
E’ così attraverso le parole cosmogoniche di Io il mondo venne all’esistenza ed è per questo motivo che, presso i polinesiani, queste stesse parole sono usate nel rito destinato a donare fecondità a una donna sterile, per combattere l’impotenza e la vecchiaia, per rallegrare un cuore triste (e in generale in tutte le circostanze che portano dolore), per ispirare coloro che compongono dei canti.”
(da Mircea Eliade, "Trattato di storia delle religioni")
L’acqua è la culla rotonda del liquido amniotico e delle acque primordiali, che protegge e nutre, dando inizio alla vita. 
Ogni piccola goccia d’acqua contiene l’infinitamente grande, come il seme racchiude tutto ciò che serve alla grande quercia per esistere. I babilonesi chiamavano le acque “casa della sapienza”.
Talete di Mileto (624–548 a.C.) sosteneva che: ”L’acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono altro che acqua condensata e acqua torneranno ad essere dopo la morte”.
Porta quindi in sé il tesoro della nascita individuale come pure la profondità e l'oscurità degli abissi legati al passaggio della morte, e può anche rappresentare il viaggio nel profondo del proprio essere al di sotto del livello ordinario della coscienza, l’esplorazione della più vasta parte di ciò che siamo, dell’inconscio individuale e collettivo. 
Per questo è raccontata come tramite, nei riti di iniziazione, ai poteri sciamanici in alcune delle tradizioni più antiche: "L'arcobaleno trascina lo stregone sott'acqua e là gli consegna della corda magica, poi lo restituisce alla vita" (E. Durkheim H. Hubert M. Mauss, Le origini dei poteri magici, Boringhieri, Torino, 1977)
L’acqua è un elemento sottile, sale verso il cielo come vapore impalpabile e lì raccoglie le informazioni energetiche, le memorie prodotte dalle emozioni delle creature viventi. Poi torna come pioggia sulla terra, nutrendola con l’impronta energetica raccolta, in questo modo nessuna informazione va mai perduta ma continua a essere utilizzata per l’evoluzione del Tutto, in un movimento circolare che è il movimento della Vita.
Rappresenta la possibilità di purificazione e quindi rinascita e trasformazione, sia a livello individuale, per esempio nei riti di battesimo, sia in una dimensione collettiva con i miti legati al diluvio. 

Nelle antiche cosmogonie di culture diverse l’acqua è la protagonista del mito del Diluvio: in Scandinavia dove distrugge l'antica razza dei Giganti permettendo un rinnovamento dell'umanità; in Irlanda dove si racconta di un piccolo numero di sopravvissuti che si sparsero per il mondo dando un nuovo inizio alla civiltà.; in Grecia dove i nuovi uomini e donne scaturiscono dalle ossa della madre terra, da sassi lanciati dietro le spalle da Deucalione e Pirra, gli unici salvati dagli Dei. 
Di un diluvio, sempre deciso da divinità irate, viene narrato in un mito Sumero, anche qui gli Dei decidono in questo modo di rinnovare la creazione che ha raggiunto una forma tale da infastidirli.
L'individuo straordinario portatore di nuovi valori o di elementi protettivi e salvifici spesso possiede un legame speciale con le acque o perché protetto e salvato da loro, o perché capace di compiere pericolosi viaggi per mare senza subirne danno alla ricerca di alleati o oggetti speciali. 
Oannes, il personaggio iniziatore della civiltà per la mitologia Sumerica, è raffigurato metà uomo e metà pesce, donò agli uomini, prima del diluvio, le scienze, le lettere e le arti ed ogni notte tornava nel mare che era la sua vera casa. 
Una leggenda Maori narra di un uomo dalla pelle dorata che, a cavallo di una balena, attraversò i mari e gli oceani fino ad arrivare ad un’isola che battezzò Whangara. L’uomo era Kahutia Te Rangi, la terra era la Nuova Zelanda. Lì, l’uomo fondò il primo villaggio, di cui divenne capo, e diede inizio alla discendenza del popolo Maori...
Narrazioni di questo tipo speciale di innovatori della civiltà sono presenti in ogni cultura umana, come in ogni cultura gli abitanti delle acque sono considerati simboli potenti con cui entrare in contatto, detentori di un potere legato alla vita e alla crescita, guide verso una dimensione di abbondanza e immortalità. 
Nelle narrazioni mitiche dei Celti, caldaie, pentole e calici magici donatori di immortalità sono tesori per i quali è necessario scendere nel fondo del mare o dei laghi.
Gli eroi che sono in grado di viaggiare nelle profondità delle acque riemergono come portatori di segreti, sono stati in grado di vedere ciò che è nascosto e aver visto l'invisibile modifica il sentimento paralizzante della paura.
Nella profondità del mare le leggende raccontano anche la presenza di mostri divoratori che nascosti dalle tenebre degli abissi possono riemergere indisturbati quando è giunto il tempo, o ingannare come le sirene chiamando e chiamando coloro che non sono abbastanza forti e scaltri da proteggersi. Nello stesso modo in cui dal profondo dell’inconscio ci giungono contenuti antichi e dimenticati che reclamano attenzione e integrazione.
Riti simili al battesimo sono documentati nelle civiltà più antiche e sono ovviamente presenti ancora oggi. Le cerimonie, praticate in nome di divinità diverse, erano comunque accomunate dallo stesso significato simbolico. In Egitto per la dea Iside, in Frigia per Attis, a Babilonia per il dio Marduk, in Grecia per Dioniso e Demetra e in Persia per il dio Mitra. Per tutti loro colui che veniva battezzato rinasceva ad una nuova vita, entrava a fare parte di coloro che erano connessi alla dimensione divina ed immortale e tutte le colpe del suo passato venivano cancellate.
L’acqua è maestra, ci racconta che essere in grado di percepire il fluire della corrente e di arrendersi all'elemento mutevole che è presente anche nella nostra realtà fisica, ammorbidisce le resistenze, rende diverso il concetto di protezione, amplia la nostra esperienza, ci rende più saggi, perché ogni cosa scorre e cambia, come l’acqua, e mai due volte ci si bagna nello stesso fiume, la transitorietà è la forma che costituisce la vita. 
“L’acqua non si ferma né di giorno né di notte. Se passa in alto crea la pioggia e la rugiada. Se passa in basso, forma i torrenti e i fiumi. L’acqua primeggia nel fare il bene. Se le si contrappone un argine si ferma. Se le si apre un varco vi scorre attraverso. Si dice che non lotti. Tuttavia, niente la eguaglia nel rompere tutto quello che è forte e duro.”. (Lao-Tse)
Lo scorrere delle acque ci ricorda la possibilità di scorrere insieme alla vita adattandosi in modo flessibile a ciò che si incontra, affidarsi alle acque come Mosé connette allo sperimentare la fiducia e l'abbandono in opposizione alla tensione inutile della non accettazione.
Allo stato liquido è flessibile, cambia la sua forma, si adatta alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, è in grado di rispondere all’ambiente e alla temperatura mutando completamente la sua forma, ghiacciando o evaporando, nonostante questo, con una determinazione straordinaria, resta fedele al suo cammino e a se stessa. Si inabissa nel profondo della terra e anche qui trova strade segrete e oscure per tornare alla luce infine arricchita da ciò che ha incontrato nel suo cammino.
Nella cultura Mediterranea, e non solo, le fonti, le sorgenti ed i pozzi erano spesso luoghi di culto, considerati porte di collegamento tra i mondi, connessioni tra luce ed ombra e le loro magiche e ambigue custodi, le Ninfe, erano onorate con doni e rituali. Per i Greci e i Latini, l’acqua è l’elemento che intreccia nascita e morte, passato, presente e futuro, quindi gli oracoli più famosi dell’antichità si trovavano presso le sorgenti, dove gli spiriti dell’acqua manifestavano il loro potere profetico.
L'immagine dell'acqua che scaturisce dalla terra nelle sorgenti ancora oggi apre il cuore alla certezza che mai nulla va perduto. La presenza dell'acqua può essere nascosta e dispersa lontana dallo sguardo ma c'è sempre un momento nel quale questa ricchezza occulta si raduna ed emerge alla superficie. Così noi siamo certi che nulla di ciò che è puro e trasparente, vitale e indispensabile alla vita, nulla di ciò che abbiamo assorbito nella nostra esperienza esistenziale è perso, ma che anche mentre non lo sentiamo e non lo percepiamo sta cercando la strada di minor resistenza per tornare nella nostra vita, decantato e purificato da ogni scoria.

2 commenti:

  1. Bellissimo post su un elemento purtroppo tra quelli "minacciati" da un cattivo uso comune. Aggiungo una prospettiva più prosaica ma importante per indirizzare i nostri comportamenti individuali. L'acqua è un elemento rinnovabile, soggetto ad un ciclo alimentato dall'energia del sole. L'agricoltura oggi è il maggior consumatore di questa risorsa (circa 80%) e ci sono molte aree già in sofferenza. Il trend della popolazione mondiale, che punta ad un picco di almeno 8 miliardi nella seconda metà del secolo, e l'incremento del benessere diffuso che incrementerà il consumo di carne (che usa acqua 8 volte di più di una dieta vegetale) ci stanno portando verso una situazione decisamente insostenibile. Dobbiamo porci anche come individui di fronte a questo problema, è la somma dei comportamenti individuali che fa le statistiche e determina gli esiti. Forse questo aspetto Talete non lo dovuto considerare, beato lui...

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  2. il 23 ottobre è il mio compleanno ...e guarda che "coincidenza"...trovo questo post...l'acqua è l'elemento che preferisco...grazie

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